Nel corso della campagna vaccinale contro il vaiolo delle scimmie, l’Istituto nazione per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani ha raccolto dati particolari relativi alla salute, alle abitudini e all’orientamento sessuale già in fase di prenotazione del vaccino, al di fuori del rapporto medico-paziente e senza avere fornito agli interessati idonea informativa ai sensi dell’art. 13 del GDPR, raccogliendo dettagliate informazioni anche di persone che non si sono poi sottoposte alla vaccinazione.
Il Garante ha ritenuto illecito il trattamento dei dati ma ha sanzionato l’Istituto con la misura dell’ammonimento in considerazione della congiuntura particolare in cui sono avvenuti i fatti, dell’atteggiamento collaborativo mostrato dall’Istituto nel corso dell’istruttoria e delle modifiche apportate alla procedura di prenotazione.