Il Garante privacy ha sanzionato per 176.000 euro Roma Capitale e per 239.000 euro l’Azienda Municipale Ambiente S.p.a., la società a cui è affidata la gestione dei servizi cimiteriali, per aver diffuso i dati delle donne sottoposte a interruzione di gravidanza, indicandoli su targhette apposte sulle sepolture dei feti presso il Cimitero Flaminio.
La ASL Roma1, invece, che aveva trasmesso ai servizi cimiteriali la documentazione con i dati identificativi delle donne, è stata ammonita dal Garante, che le ha ordinato di non riportare più le generalità in chiaro sulle autorizzazioni al trasporto e alla sepoltura e sui certificati medico legali. Infatti, le informazioni erano state poi riportate nei registri cimiteriali e sulle croci, nonostante la normativa specifica preveda che le informazioni da indicare per l’apposizione della targhetta sul cippo siano solo quelle del defunto.
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