La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito oggi che, pur nel rispetto del principio di proporzionalità, il datore di lavoro può installare telecamere nascoste senza informare i lavoratori, se ha sospetti fondati che essi commettano furti ai danni al patrimonio aziendale.
La Corte ha stabilito che nel caso di specie la sorveglianza non eccedeva quanto strettamente necessario per appurare l’illecito, e che era stata condotta in un periodo di tempo limitato in un luogo già aperto al pubblico, e includendo un numero limitato di persone.