Sentenza della Corte di Giustizia sul diritto dell’interessato di conoscere chi accede ai suoi dati personali

La CGUE ritiene che il GDPR debba essere interpretato nel senso che le informazioni relative alle operazioni di consultazione effettuate sui dati di una persona interessata e riguardanti le date e le finalità di tali operazioni costituiscono informazioni che tale persona ha il diritto di ottenere. (Corte di Giustizia, prima sezione, del 22/06/2023 nella causa C‑579/21)

Per contro, il GDPR non prevede un tale diritto per quanto riguarda le informazioni relative all’identità dei dipendenti che hanno effettuato tali operazioni secondo le istruzioni del responsabile del trattamento, a meno che tali informazioni non siano essenziali per consentire all’interessato di esercitare efficacemente i diritti conferitigli da tale regolamento e a condizione che siano presi in considerazione i diritti e le libertà di tali dipendenti.

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